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Recensione: Ismael, in viaggio dalla Siria - Off Off Theatre

Recensione: Ismael, in viaggio dalla Siria - Off Off Theatre

Autore: Recensione del nostro inviato - Ettore Mazzanti
Data: 20/12/2019 07:18:41

E’ una grande sala di attesa lo spazio dell’Off Off Theatre per la performance di Massimiliano Frateschi .

Entrando ricevi un numero eliminacode progressivo, e dovrai attendere. Attenderai

Ismael entra dalla stessa strada che abbiamo fatto noi spettatori e sale sul palco. Ismael ha un bisogno reiterato di raccontare, di spiegare, di far capire. Non un fatto acuto. Una cronica necessità di condividere episodi che hanno segnato il suo percorso. Percorso mai terminato. Necessità di fare capire…

Non ci si può improvvisare nell’intraprendere un viaggio. Ci si prepara, si studia.

Si annusano situazioni, si cercano elementi che accomunano, che ci rendono uguali a prescindere dal luogo di nascita. Il mare è blu dappertutto. Le parole hanno il medesimo senso.

E si masticano i bocconi dolci e sanguigni di una esodo personale, schiaffeggiato.                                       

Le offese e gli abusi subiti in Patria li trovi anche nel Paese che si definisce Bello .                                        Paese per il quale ti sei preparato Ismail, supportato da tua madre e Asad,  tuo fratello,  che il percorso non lo ha potuto fare con te.                                                                                                                                         

Hai imparato un rosario di preghiere per essere ” simile”, per ridurre le cortine della diffidenza e del timore. Padre nostro che sei nei cieli..                                                                                                                       

Padre significa  padre ovunque, e tutti abbiamo due genitori. Anche Gesù che giustamente ricordi di essere umano e migrante in fuga fin dall’inizio. Apolide di necessità presente oggi ovunque.                     

Umano, troppo umano per essere dio.

Nella sua staticità scenica Massimiliano Frateschi irradia vibrazioni. Obbliga a riflettere e conoscere meglio un qualcosa mai sufficientemente conosciuto e mai omologabile  .                                                     

Per questo non conosciuto siamo  spiazzati.  E spaventati.                                                                              Spavento che troppo facilmente  fa uscire  i lati peggiori e i sentimenti che tutti  abbiamo insiti                

Sentimenti che detestiamo negli altri quando siamo noi a subirli. Malevolo contrappasso.

Il nome Ismael, dice Massimiliano, significa profeta. Profeta è colui che ci “parla davanti “

Il nome Ismael viene dall’ebraico Ismail : “ Dio provvederà”.

Non abbandonare questa speranza Ismael, non abbandonare la tua ironia , strumento per sopravvivere

Mentre attendiamo il nostro turno, biglietto elimina code ricevuto all’entrata in mano e un display  sul palco che è fermo sul numero 27 dall'inizio.                                                                                                           

Numero 27 che non avrà progressione e ci lascia sospesi .

Quando toccherà a noi raccontare, condividere, spiegare... Proveremo a seguire il tuo insegnamento

 


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